L’allungamento dei telomeri è uno dei benefici che si ottengono tramite trattamento iperbarico; insieme alla diminuzione delle cellule senescenti.
A dimostrarlo sarebbe uno studio condotto dal dottor Shai Efrati, dell’università di Tel Aviv.
Lo studio dimostrerebbe come trattamenti con ossigeno ad alta pressione abbiano un’efficacia prodigiosa nell’invertire il processo di invecchiamento.
Ma come avviene tutto questo?
Cerchiamo di capirne di più.
Allungamento dei telomeri e trattamento iperbarico
Che la terapia a base di ossigeno pressurizzato avesse un certo peso nel combattere il processo di invecchiamento è cosa abbastanza nota. Un trattamento estetico promosso da varie star –Madonna e Paris Hilton su tutte- le quali sfoggiano una pelle fresca e luminosa proprio grazie ai benefici ottenuti con la camera iperbarica. L’ossigeno, per l’appunto, rappresenta una cura naturale e ringiovanente per ogni cellula del nostro organismo. In un ambiente specifico detto camera iperbarica, l’ossigeno viene sottoposto a una pressione superiore a quella atmosferica, aumentando il livello di ossigenazione del sangue e generando nutrimento in tutte le cellule. Sono circa diciotto le patologie curabili tramite trattamento in camera iperbarica. In questo spazio, ci concentreremo sulla gestione molecolare delle cellule e quindi sull’inversione dell’età: reverse aging attraverso l’allungamento dei telomeri.Cosa sono i telomeri?
Ma cosa sono, innanzitutto, i telomeri? Con il termine telomeri, si indicano delle piccolissime porzioni di dna situate al termine di ogni cromosoma. Essendo l’area terminale del dna molto fragile, instabile e sottoposta a continue modificazioni chimiche, il ruolo dei telomeri è quello di garantire una protezione all’elica. Un po’ come la scocca o il rivestimento esterno di un materiale delicato. È opinione comune che rifornire la cellula di telomeri possa essere sufficiente per allungare la vita. Non solo: agire sul processo di telomerasi è considerato l’obiettivo per antonomasia di ogni trattamento medico-estetico. Molti ricercatori stanno sviluppando farmaci e terapie che vadano proprio in questa direzione.
Trattamento iperbarico: non soltanto l’allungamento dei telomeri
Effetti ringiovanenti nel trattamento con camera iperbarica sono stati individuati già in altri studi scientifici, indicando questa terapia come estremamente efficace nel combattere l’invecchiamento cutaneo. La pelle ne esce nutrita, rinvigorita e dotata di maggior elasticità. Secondo uno studio condotto dalla Clinica universitaria di Berlino, l’ossigeno pressurizzato migliorerebbe non soltanto la microcircolazione ma, addirittura, tutto il metabolismo cutaneo e cellulare. L’ossigeno interviene su tutti quegli elementi nocivi– stress, inquinamento, malattie- che agiscono sui microcapillari. Il trattamento li pulisce in profondità, ristabilendo la microcircolazione e migliorando la produzione di collagene ed elastina. Inoltre, il trattamento incrementa il metabolismo e migliora il passaggio di alcune molecole fra i vari strati dermoepidermici. La pelle ne trae grandi benefici, in termini di nutrimento e luminosità. Molte imperfezioni e inestetismi sono corretti dal trattamento:- cellulite;
- smagliature;
- acne;
- iperpigmentazione.
Allungamento dei telomeri: la ricerca
A questi effetti si aggiungono quelli rilevati nell’ultima ricerca condotta dal dottor Shai Efrati, integrata in un programma di ricerca istraeliano. Il dottor Efrati, impegnato da anni nella ricerca sul trattamento iperbarico, aveva già ottenuto risultati importanti, dimostrando l’efficacia rispetto a danni cerebrali causati da ictus e problemi neurologici. Nell’ultima ricerca, il dottore ha sottoposto 35 pazienti ultrasessantenni a sessanta sessioni di terapia iperbarica: questo per un periodo di 90 giorni. Prima e dopo il trattamento, i pazienti hanno fornito campioni di sangue.I risultati
In modo inequivocabile, i risultati dimostrano come il trattamento iperbarico risulti efficace nel combattere l’invecchiamento. Questo essenzialmente su due fronti:- Allungamento dei telomeri, che nei pazienti in esame sono cresciuti in una percentuale fra il 20 e il 38% su vari tipi di cellule;
- La percentuale di cellule senescenti ha registrato una diminuzione fra il -11 e -37% a seconda del tipo di cellula.